Ho notato una cosa stupenda che mi ha strappato un sorriso e mi ha riempito di gioia, che mi ha reso fiero!
Un piccolo particolare. Un particolare bellissimo, che probabilmente non avrei mai notato se invece che osservare avessi solo guardato. Ma che differenza ci sarà mai tra guardare o osservare?
Beh sì, i due vocaboli sono in effetti sinonimi, ma di base, come dice il mio amico Gianni, c'è una differenza abissale! E Gianni ha ragione, perché le nostre abitudini, i nostri usi, ci portano spesso a guardare distratti, in modo passivo. Osservare invece è una cosa diversa. E' fermarsi, è cercare di cogliere i dettagli, di capire quante più cose possibili da ciò che abbiamo di fronte a noi.
Ero seduto davanti al computer, lavoravo alla programmazione dei contenuti dell'OutdoorProTeam di Dolomite con cui collaboro ormai da qualche mese (www.outdoorproteam.blogspot.it) e stavo guardando delle vecchie fotografie di mio padre quando il mio occhio si è posato su un angolino di una delle foto.
Makalù, spedizione trentina del 1984.
Mio padre se ne sta seduto nella truna di ghiaccio scavata a 7600 metri di quota. Sergio Martini gli scatta una fotografia. Sono al campo 2, vogliono tentare la vetta dallo spigolo ovest. Me la ricordavo questa foto, dalle volte in cui lui mi raccontava delle sue avventure, o quando assistevo alle sue serate, in giro per tutto il Nord Italia. Fino ad oggi però, quel particolare non lo avevo mai notato, non ci avevo mai fatto caso. Eppure è sempre stata lì, appoggiata sull'apertura della truna. Una piccola borsetta beige in nylon, probabilmente usata per trasportare dell'attrezzatura fino in quota. Era il 1984.
Non mi sono mai considerato uno scettico, e non ho mai creduto nel destino, ma ogni tanto mi chiedo se dietro alle piccole coincidenze, dietro alle piccole cose, dietro ai particolari, alle nostre piccole decisioni, non ci sia una sorta di linea sottile, un qualcosa di già tracciato. Sì, perché oggi, trent'anni dopo, quella piccola borsa di nylon beige è posata sul fondo del mio armadio. Mi ricordo ancora che la ritrovai in garage qualche anno fa e subito pensai: "Diavolo, questa borsa è perfetta per tenerci dentro i miei moschettoni e tutta l'attrezzatura da arrampicata!"
E così, oggi, vedendo quel piccolo particolare, quella piccola borsa, quella foto mi ha fatto pensare. Perché fin da bambino ho sognato le avventure di mio padre, quei luoghi lontani, in alto, sulle montagne. E da due anni sto cercando, giorno dopo giorno di seguire le sue orme, di vivere una vita meravigliosa, alla scoperta del mondo, delle diverse civiltà, di quelle meravigliose piramidi che solcano il cielo. Osservando quel piccolo particolare insomma, mi sono sentito come portatore di un testimone, di un'eredità, contenuta dentro una piccola e graziosa sacca di nylon beige. Ed ho sorriso, felice!
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