Il sole risplende alto nel cielo e ne percepisco il calore sulla pelle, ho solo una felpa sopra la maglia termica. Quando alzo lo sguardo, Cicci se ne sta inginocchiato, in mezzo alla neve, a bordo pista. È elegante perfino in quella posizione, come accovacciato su se stesso, in equilibrio precario sugli scarponi. Con il dito indice coperto dal guanto traccia sul manto bianco dei piccoli archi di curva. Dei modellini esemplificativi, per farci capire come dobbiamo muoverci mentre scendiamo. Ormai è quasi un mese che ci alleniamo, ma è solo da oggi che mi sento veramente di lavorare! È stato come essere stato addormentato, assopito. È stato come essere in un sogno da cui d'improvviso mi sono svegliato! Ho aperto gli occhi e loro erano lì, lui era lì. I miei compagni, una lunga fila di ragazzi, tutti appoggiati ai loro bastoncini, come ipnotizzati. C'è chi sta col busto in alto, chi appoggia uno sci sull'attacco dell'altro, per riposare le gambe, chi si slaccia gli scarponi, ma siamo tutti uguali in realtà. Stiamo tutti osservando quell'uomo inginocchiato che disegna sulla neve. Stiamo tutti cercando di rubare ogni sua singola parola ogni suggerimento. È un risveglio violento, che mi porta alla memoria sensazioni già vissute in passato, quando da piccolo mi allenavo tre volte in settimana con lo Ski Team Altipiani, eppure allo stesso tempo è un presente dolcissimo, di emozioni che mi mancavano, che avevo dimenticato. Mi sento nuovo, mutato. Raccolgo le informazioni che il mio DNA mi manda, il mio cervello le rielabora e finalmente ricomincio a capire. Passerà del tempo prima che io possa davvero migliorare, ma questo risveglio è un buon inizio. Da oggi si comincia a sciare davvero!
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