lunedì 25 novembre 2013

Nell'occhio del ciclone

Tutt'intorno a noi è scuro, cupo e minaccioso. Siamo Nell'occhio del ciclone, unico punto in cui la pioggia non cade, ma non durerà a lungo. Guardo Raffaele con occhi di sconforto. Sono amareggiato e deluso. Ha ragione lui probabilmente, devo aver fatto arrabbiare qualcuno là sopra! Già perché da quando sono atterrato il tempo non ci ha concesso nemmeno mezza giornata di tempo per poter arrampicare. Sembra quasi una barzelletta. Mi sveglio la mattina, sposto la tenda e guardo fuori dalla finestra, è nuvolo ma non piove. Penso che magari almeno oggi un giretto ci possa scappare, nonostante il mal di schiena del mio malmesso amico. Mi vesto e tutto speranzoso ricontrollo fuori. Piccole gocce hanno cominciato a farsi strada nell'aria, aumentando man mano il loro volume di caduta, trasformandosi in pochi minuti in un vero diluvio. La depressione mi salta addoso! Ed è veramente una barzelletta, perchè dopo mezz'ora tutto si ripete. Uno squarcio nel cielo, il tempo migliora e quando la roccia è giust'asciutta ricomincia la pioggia. Per prendermi in giro qui m'invitano a fermarmi fino a natale, dicono che sarebbe bello festeggiarlo con la neve e sono tutti sicuri che se restassi ne verrebbe. Rido con loro, è l'unica cosa da fare. Fin'ora ogni giorno l'ho passato così, un po' nello sconforto, ma piu che altro in mille pensieri che vedo volare via leggeri fuori dalla finestra per finire in mezzo a quelle mille goccioline d'acqua, dispersi verso chissà dove.

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