Non ho sonno quando apro gli occhi, il rumore della pioggia che sta cominciando a cadere, sempre più forte, mi ha svegliato. Visto dalla loggetta sotto cui ho messo il sacco a pelo, il cielo sembra ancora essere scuro e così controllo l'orologio. Mezzanotte e mezza. Mi rigiro allora su un lato e in poco tempo sono di nuovo addormentato. Al suono della sveglia la pioggia cade ancora senza sosta, violenta, e così rifaccio lo zaino e vado per l'ennesima volta alla fermata dell'autobus. Non ne vado fiero, non era nei miei programmi muovermi così, ma la pioggia cade troppo insistente e rimanere seduto qui sarebbe stupido, perchè passerei la giornata in un bar che per quanto piacevole è comunque improduttivo. Alle otto in punto sono a Pitigliano. Qui il cielo é scuro ma la pioggia smette ma da previsioni la pausa non durerà molto. Ne approfitto quindi per visitare il borgo. Come Sorano e Sovana anche Pitigliano si erge sulla cima di una collina dove il distacco tra il tufo della roccia e quello delle case sembra non esistere nemmeno, come fossero un tutt'uno. Mi colpisce anche per la sua importanza storica: sede di un piccolo quartirere ebraico con una splendida sinagoga, grande abbastanza da possedere un duomo e "capitale" del marchesato della famiglia Orsini che proprio qui costruì il suo palazzo. Ancbe in quest'occasione il tempo sembra fermarsi ed io mi delizio nell'avventurarmi nelle viscere del paesino. A fine mattinata riprendo la corriera che mi conduce sulle rive del lago di Bolsena a Montefiascone. Una tappa non prevista questa ma costretta dall'utilizzo dei mezzi pubblici. Accendo il telefono e decido di sentirmi con Matteo, amico lasciato a Bagno Vignoni, che dovrebbe essere più o meno qui in zona. Avvio la chiamata quando una mano mi bussa leggermente sulla spalla. Mi coglie di sorpresa mentre le uniche parole che mi escono di bocca sono: "ma ti stavo chiamando..." Ritrovato Matteo dunque andiamo assieme verso il convento benedettino che ospita i pellegrini. Fatta la doccia visitiamo assieme il paese, la cui unica particolarità è però la rocca dei papi, ormai in rovina. Ci sediamo ad un bar e beviamo una birra, una fetta di pizza e torniamo in convento perchè, come da credenze popolari, i suoi cancelli chiudono le otto e mezza di sera. Quattro chiacchiere ancora e poi nel letto. La pioggia fuori ha ripreso a scrosciare rumorosamente. Speriamo si sfoghi durante la notte, domani, almeno un po', vorrei tornare a camminare...
sabato 5 ottobre 2013
Tappa #9 Sovana/Pitigliano/Montefiascone
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