domenica 20 ottobre 2013

GRAN FINALE Tappa #23 Forca di Presta/Castelluccio/Norcia

Ho fatto bene! Ho fatto davvero benissimo ieri ad usare ogni singolo millilitro d'energia mi rimanesse in corpo per arrivare fino a qui. L'alba che posso godermi da qui, alle sei e mezza di mattina, è qualcosa di spettacolare. Pensare poi che sono uno dei pochi che in questo momento può osservarla così, dall'alto, la rende ancora più unica, speciale! Ritto in piedi, in mezzo al vento, lascio che questa piccola magia mi riempia completamente. Rimango lì quasi un'ora, saltellando per riscaldarmi visto che ci saranno si e no tre gradi centigradi, ed una volta che il sole comincia a farsi alto mi avvio verso Castelluccio. Sotto di me la piana si estende dal crinale del Monte Vettore fino al cocuzzolo sopra cui è posto il paese. Un esteso altopiano coltivato che, specialmente in questa stagione, rimane immerso per le prime ore del giorno in una fine coltre di nebbia. Viene quindi a crearsi è un effetto più unico che raro in cui i campi sottostanti sono circondato dalla nebbia mattutina mentre il paesino spicca sopra di essa dominando tutta la piana. Il freddo comincia pian piano a diminuire e salito fino sopra la montagnola entro in un bar per fare colazione. È qui che mi scopro più vicino di quanto pensassi poichè Norcia si trova a trenta chilometri su strada ma il barista mi indica un sentiero in costa che attraversa tutto il crinale proprio fino al mio traguardo, tagliando di netto le distanze. "A farla grossa da qui ti ci vorranno tre ore, è sempre dritta non puoi sbagliare" dice. Sono le nove di mattino, vuol dire che potrei concludere un giorno in anticipo (sulla sfida, dieci giorni sull'originaria tabella di marcia), arrivando a Norcia entro l'una al massimo. Parto veloce, mentre penso che l'ultimo giorno mi sta regalando emozioni, colori e sensazioni uniche, come se volesse essere la conclusione perfetta di un viaggio fantastico. In due ore sono sopra il crinale, il mio obbiettivo si trova dietro la cima che ho davanti, è praticamente fatta! Non poteva esserci conclusione perfetta però, senza un ultimo inconveniente! Il sentiero infatti non è poi così dritto come mi avevano detto, o meglio arriva in un punto in cui la traccia scompare, in cui non esiste più, il sentiero. Non voglio però scoraggiarmi, proseguo, avanti, senza fermarmi. Voglio arrivarci a Norcia, a tutti i costi. La fitta boscaglia che mi circonda però non sembra d'accordo con i miei piani. Avanzo lo stesso, dieci minuti, venti, mezz'ora. I Monti Sibillini sono un luogo stupendo, scenograficamente spettacolare, capace in certi momenti di ricordarmi le montagne di casa. Di diverso però c'è sicuramente il bosco. Basso, fatto di faggi sotto i quali crescono arbusti e rovi che mi si conficcano nelle gambe mentre salto e cerco di avanzare verso valle. Vago, disperso, per tre quarti d'ora. Arrabbiato, anzi furioso, fatico come mai avevo fatto fin'ora. Riesco però a rimanere lucido e cauto, perchè come la montagna mi ha insegnato, è sempre alla fine che, vuoi per la stanchezza, vuoi per la meta vicina, si abbassa la guardia e si finisce con l'andare in contro a guai. È dopo un'ora ed un quarto che mi imbatto finalmente in una vecchia mulattiera che scende nel bosco, non percorsa penso da almeno cinquant'anni viste le condizioni in cui si trova. Ritrovo la voglia di avanzare e in breve tempo, con gran gioia, arrivo nella piana antistante il borgo. È lì ora, saranno pressapoco quattro chilometri, ed io non so da dove arriva l'energia che di colpo affluisce nei miei muscoli. Non guardo più l'orologio, non m'importa più che ore sono. Penso solo a spingere sui miei bastoncini, a fare passi più lunghi, più veloci, voglio solo arrivare! Alla fine del viale la porta principale mi si para davanti. L'attraverso e continuo fino ad arrivare in piazza San Benedetto. Mi ritrovo lì, al centro di Norcia. È finita. Sono giunto a destinazione! Un'ultima giornata fantastica, in tutto, nei panorami, nei colori, nella fatica. Mi sento stanco, distrutto e stranito da questa grande avventura che ho appena compiuto. In 23 giorni ho percorso 1000 chilometri di cui circa 700 a piedi e 300 su mezzi di fortuna. Ho camminato nove giorni sotto la pioggia e quattordici al sole. La mia prima impresa, una sfida contro me stesso, ma anche con me stesso. Sono stupito, non credevo ce l'avrei fatta ad arrivare in fondo così bene, con così tanta tranquillità. Un viaggio attraverso i borghi medioevali più belli d'Italia ma anche attraverso me stesso ed attraverso culture e luoghi diversi. Un viaggio reso possibile dalla mia forza di volontà ma anche dagli sponsor che mi hanno supportato. Un viaggio speciale che mi ha permesso di conoscere alcune delle bellezze e dei gioielli di casa mia, prima di fuggire altrove alla scoperta di dimensioni lontane. Un viaggio in cui ho avuto modo d'incontrare molte persone, tutte a loro modo speciali, che mi hanno aiutato senza chiedere nulla in cambio. Un viaggio che voglio considerare la prima "grande" esperienza sportiva di una vita che desidererei continuare a vivere in qiesto modo.

Un GRAZIE enorme va quindi ai miei sponsor: a Karpos, Dolomite e Camp che hanno creduto in questo mio progetto.
Alla Rivista del Trekking che si è adoperata da media partner per tutta la durata del viaggio e all'assessorato al turismo di Siena per il supporto. A Simone, Marco, Sergio, Regula, Cosimo, Francesco, Don Gianni, Matteo, Simona, Maurizio, Annalisa, Raffaele, Silvano, Christian e Marco, alla famiglia Locatelli e a tutti coloro che mi hanno aiutato. Alla cantina Antonelli e all'Ostello della Pace di Assisi.

3 commenti:

  1. bravo Attila! è stato un piacere seguirti in questi giorni. Ora attendo le prossime avventure...

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  2. Grazie Attila per aver tirato fuori il bambino che era in me! :-) Ti ho seguito tutti i giorni dopo il nostro casuale incontro e spero di poterti risentire oltre che seguirti ....,sai, ora potrei anche farcela. Un abbraccio da Cosimo,Simona e Alessio.

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  3. Rivedere i posti da noi solcati sui Monti Sibillini nell'estate 2011 (più o meno con le stesse tue tappe) genera profonda emozione. Magici come non mai potrebbero essere quei luoghi camminandoli in questo periodo. Complimenti per tutto
    SIMONE e PAOLA

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