Fatta colazione, aasieme a Matteo si saluta, con (inevitabile) affetto, Don Gianni e subito ci si mette in cammino. Per un breve pezzo percorreremo lo stesso percorso e così abbiamo deciso di tenerci compagnia. Complici le chiacchiere il tempo passa davvero in fretta ed in breve arriviamo nel borgo di Bagno Vignoni. Ho sentito parlare di questa piccola frazione ma non sono realmente pronto per quello che mi attende. Arrivati al centro della piazza infatti entrambi rimaniamo in apnea, la bocca visibilmente aperta ed una biffissima espressione da ebeti dipinta sul viso. Perchè la realtà è che non c'è nessuna piazza, bensì un' enorme vasca piena di acqua termale, calda e gorgogliante. Peculiarità che le é valsa una grande notorietà fin dall'epoca romana. Dal '500 poi (datazione della vasca centrale) fu lungamente frequentata da papi, artisti e principi, tra cui anche il Magnifico, che venivano fin qui per trovare ristoro nelle sue acque, nominando il borgo a luogo preferenziale di villeggiatura. Mi concedo dunque più di tempo del solito per ammirare ogni suo dettaglio ed ogni sua diversa facciata, perchè il luogo merita, merita davvero! Saluto Matteo, diretto a Radicofani, sentendomi ancora estasiato e rapito da ciò che lascio dietro di me. È una bella giornata e il sole splende alto, nel cielo limpido, mentre le mie scarpe consumano il sentierino che sale verso Castiglione. Dedico solo alcuni minuti al suo borgo, Rocca di Castiglione, perchè vorrei arrivare per sera a San Filippo. Il ciglio della strada è disseminato di fiori d'iperico e mi viene in mente la mia mamma, che si fermerebbe a raccoglierli ogni 20 metri, rallentando ovviamente la marci, per poterne poi ricavare l'olio. Sto percorrendo la provinciale del Monte Amiata, eterno biscione che si snoda tra le campagne d'Orcia, con particolare piacere, ragionando ad alta voce e canticchiando allegro. È primo pomeriggio quando arrivo a Bagni San Filippo e qui avviene qualcosa che non mi aspetterei. Si fa avanti Michele, guida naturalistica del luogo e, probabilmente per via dello zainone che porto sulle spalle, mi chiede: "Ehi, tu hai mica voglia di partecipare a delle riprese Rai di un trekking?" La domanda in sè mi lascia un po' sorpreso ma dal momento che non ho impegni, e che alla fine anche questo è avventura, accetto ben volentieri. Ci spostiamo dunque verso la grotta di San Filippo Benizi dove, fatte le riprese, il regista rimane colpito dalla mia avventura (in realtà anche lui dallo zainone) e decide di farmi una breve intervista, occasione che certo non mi lascio sfuggire. (teoricamente dovrebbe andare in onda su "Sereno Variabile" Rai 2 il 19 ottobre) A questo punto, tornato nel paesino, mi dedico finalmente a ciò che mi ha attirato qui: la famosa balena bianca. Bagni San Filippo si trova infatti sulle pendici del Monte Amiata, ex vulcano, che conserva ancora oggi alcuni fenomeni derivanti da questo suo passato. Fenomeni che si manifestano in una gigantesca concrezione di origine calcarea (chiamata la balena bianca per la sua forma e per il colore bianco dovuto a quello del calcare) e nelle calde acque termali che fuoriescono dal suolo a 42° di temperatura. Rimango incredibilmente affascinato anche qui, per la seconda volta nella giornata, in cui ho potuto vedere due luoghi assurdi, surreali ed alieni, ma al contempo anche delicati e perfettamente amalgamati nello scenario circostante. Concludo la serata con un bagno termale notturno in compagnia di Raffaele, amico della pro-loco incontrato per caso qui vicino. Si discute di montagna, territorio e sci salutandoci con la promessa di ritrovarsi in inverno, per un po' di fuoripista.
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