lunedì 30 settembre 2013

Tappa #3 Motefioralle/San Gimignano

Tic...tic...tic tic...tic tic tic tic tic!
"No! La pioggia no!" Le gocce d'acqua emettono un suono secco e forte sulla copertura della mia tenda. Il mio cervello si attiva subito, controllo l'ora sul telefono, sono le due e mezza di notte. Il dormi veglia dura fino al cessare del rumore, un'ora più tardi, poi finalmente il sonno prevale. Dal suono della sveglia non mi concedo molto tempo. Smonto tutto in fretta, rifaccio lo zaino e riparto, ma solo dopo aver salutato luigina, che s'è alzata alle 6 e ha già fatto metà dei lavori programmati per stamattina. Proseguo per Panzano, poi La Piazza, Cortine, Tignano. Piccoli paeselli, sperduti, in mezzo alle campagne chiantigiane. Ognuno a modo suo in grado di rapirti, di regalarti un'emozione sempre nuova, strana, come di fascino ed incanto disilluso, puro, vero. In alcuni momenti, cammimandone all'interno mi sembra quasi di esserne distaccato, di trovarmi come in una dimensione parallela dove posso vedere tutto muoversi in terza persona, mentre si muove al rallentatore. Quando sto per raggiungere la periferia di Poggibonsi comincia a cadere qualche goccia. Avevano dato acqua tutto il giorno ma fin'ora ha tenuto, regalandomi in realtà anche qualche bel raggio di sole. Passa a malapena una mezz'ora e io mi ritrovo seduto, sotto la tettoia di un capanno mentre cerco invano di asciugare tutto il mio vestiario. Il poncho appeso su un trave, pantaloni e calzini su un piccolo muretto, lo zaino a destra, gli scarponi a sinistra. Ho acqua ovunque! Il diluvio prosegue per un'ora abbondante, durante la quale sono costretto a stare fermo. Sta spiovendo, è il momento! Riparto affiatato, come quando corri e ti mancano pochi metri alla fine della salita ma dopo cinque minuti sono nuovamente sotto la pioggia. Mi trascino per gli ultimi dieci chilometri come un automa, e quando finalmente il borgo di San Gimignano mi appare il velo della sera sta già scendendo sopra le colline. La città delle cinque torri. Splendido gioiello contaminato da mille negozietti bancarelle per turisti. Mercanzia di ogni tipo, venduta a prezzi folli. Dopo un breve giro faccio tappa in un bar per caricare il telefono. Ho incontrato due amici solandri, ci teniamo compagnia per un po' di tempo. Faccio un tentativo al vicino convento per avere un posto letto (alla modica cifra di 30 euro) maalla mia domanda  la suora che risponde al campanello mi esclama: "Assolutamente no! Arrivederci." Stanco ed ancor bagnato decido di proseguire sul percorso di domani. Mi fermo dopo due chilometri al campegfio di Santa Lucia, entro in bungalow, stendo tutto, faccio una doccia (fredda) e dormo. Non ce la faccio ad aggiornare il blog. Le previsioni danno pioggia anche domani quindi mi fermerò qui in campeggio e lo farò domani mattina.

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