Non mi svegliavo alle 3:40 da tempo. Perché fare stagione tante volte ti uccide, e non sempre riesci a fare tutto quello che vorresti. Ma é l'ultimo giorno di lavoro, e Giovanni mi ha fatto una proposta a cui non riesco a dire di no. Partiamo alle 4 da Malga Ces. Dopo trecento metri di pista ci buttiamo nel bosco, saliamo. La fatica fatta con gli sci larghi e lo zainone si sente, se avessi gli scietti da alpinismo andrei via molto meglio. La crosta di ghiaccio mi si rompe sotto gli scarponi e sprofondo nei cristalli leggeri. Arriviamo in alto, dobbiamo scendere. Quaranta metri di traverso ghiacciato, dove piantare le lamine, stando attenti a non scivolare. Arrivati in fondo saliamo bene, in mezz'ora siamo ai Laghi di Colbriccon. Mentre puntiamo alla vetta pian piano il cielo comincia a diventare chiaro. La neve é poca, spazzata via dal vento, costretti ci togliamo gli sci e cominciamo a salire a piedi. Dopo mezz'ora di salita é ora di tornare. Ci giriamo, togliamo e le pelli e ci dirigiamo a valle, mentre il cielo si tinge di bianco e ci addentriamo in un paesaggio lunare da fantascienza.
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