martedì 19 agosto 2014
NEVER FORGET: YOU'RE ALONE BOY!
Alle volte ti chiedi: "Cosa sto facendo della mia vita?" Ed alle volte la, ahimè dolorosa, realtà è che semplicemente non hai risposte. E allora subito ti assale un secondo quesito: "Cosa voglio farne, della mia vita? Per cosa, sto combattendo giorno per giorno? In nome di chi?" E capita sempre che tutti abbiano una risposta pronta, facile, per loro, che la tua vita non la vivono. Vhe tutti sappiano, a modo loro ovviamente, cosa sia giusto e cosa sbagliato, e che tu, come un idiota, sia l'unico a non sapere da che parte girarsi, dove guardare. Che non sappia quale direzione prendere. E allora tutte le scelte sembrano sbagliate, e non esiste positivo, e non ti rimane nulla. Tiri le somme. Ti sei allontanato da casa, ti sei accollato responsabilità, hai preso impegni. Hai fatto fatica. Hai tutta la tua vita chiusa in un armadio ed in quattro scatoloni. Un cumulo di oggetti, che poi alla fine non usi nemmeno. Hai lottato, hai combattuto. Hai ingoiato fiele, cianuro e belladonna. Anche se non volevi, ti sei prostrato, in ginocchio. Sempre da solo. Ed ora, dopo quasi un anno, non hai certezze, non hai nulla in più, se non la stanchezza per gli sforzi e l'enorme rabbia verso quel sistema rotto e corrotto. Una rabbia che un ventenne non dovrebbe portare. E nonostante tutto non torneresti indietro, e nonostante tutto continuerai su quella strada, certo, sicuramente più consapevole, ma sapendo che di certo non il sistema rimarrà sempre lo stesso, e che se vorrai qualcosa dovrai prenderla, senza più chiedere il permesso, senza più ascoltare consigli. Perché la rabbia e la stanchezza ti cambiano, ti formano, ti modellano. E anche se davanti c'è un punto interrogativo, e anche se non ti vuoi preoccupare di cosa farai, sai per certo una cosa: "da oggi farai tutto di testa tua, senza ascoltare nessuno, perché se sei da solo, allora lo devi essere in tutto."
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